L’affascinante mondo delle comunicazioni non poteva non contagiarmi, sono cresciuta mentre intorno a me avevo il mio papà Lorenzo, uno dei padri fondatori della CB, conosciuto come Tigre, e mio fratello Luciano, un tempo il CB Yvan ed oggi l’OM IW1PUE, che erano sia per lavoro che per passione sempre circondati da amplificatori e registratori, anzi, perché quasi sempre di conio Geloso erano quindi conosciuti come magnetofoni, televisori e radio, tante radio e antenne di ogni tipo. Alcune radio e altri cimeli e componenti della tecnologia radiotecnica del passato si sono salvati dall’incalzare del tempo ed oggi fanno parte della collezione di famiglia custodita e curata da mio fratello. Ricordi che risalgono da poco più dei sei anni, sono nata nel 1958, e quanto di quello che ricordo non abbraccia il periodo descritto da mio fratello nella sua biografia per il semplice fatto della differenza d’età, ma in seguito dalla metà degli anni sessanta i miei ricordi di bambina si fanno nitidi e vivi… Abitavamo a quel tempo a S. Gottardo, un quartiere della periferia est di Genova che segue il corso della valle costeggiata dal torrente Bisagno e da cui prende il nome, in quel tempo mio padre era attivista nell’Associazione per i rapporti culturali con l’Unione Sovietica e si organizzavano Feste popolari nei quartieri della città, e in quelle feste non mancava mai l’impianto di amplificazione sonora e le proiezioni di filmati in 16 mm curati da mio padre, naturalmente tutto Geloso e per quanto riguarda la proiezione cinematografica seppi più tardi essere un proiettore Micron XXV della Microtecnica di Torino. Crescendo, la voglia di comunicare con quei popoli che avevo visto da bimba muoversi e sorridere da un bianco lenzuolo mi ha portato allo studio della lingua Russa e mi sono laureata all’Università M. V. Lomonosov di Mosca, questo di certo mi faciliterà nei QSO con gli OM dell’est che so essere numerosi e attivi sulle HF.
In questo periodo, all’inizio degli anni 70, la CB, ancora fuorilegge, era al massimo della sua espansione ed io ero conosciuta come Orietta, numerosi furono i QSO con Botti Gino, allora conosciuto come “Charlie Uno” il pirata numero uno del Castello Mackenzie ed in seguito come I1GCI (GranCapo Indiano), con la “R4”, lei fu quella che diede l’allarme, durante l’alluvione, di quando sotto i suoi occhi vide franare parte del Biscione, e poi con l’amico “Tiger” di Ovada, con “Antenna Kid” l’amico Franco, oggi IW1PHF e con “Topolino”, oggi IW1BDI.
Belli e cari ricordi, come quel giorno di quando Charlie Uno con il suo rtx Hallicrafter a valvole (lui lo chiamava tutto valvolame) si era collegato con il radiotelegrafista di bordo della Yvan Franco all’ancora nel porto di Genova ed io ero intervenuta nel QSO, ricordi ma innanzitutto scuola di vita, non disgiunti da note tristi e anche allegre e simpatiche di quando gli amici carabinieri erano alla ricerca dei 27 megatoni, in una delle perquisizioni ordinate dall’Escopost, ossia dell’introvabile baracchino del Tigre e che oggi si sono riuniti e realizzati in un sogno divenuto realtà. Dimenticavo nella home page del mio sito puoi trovare la mia foto di quando allora ero in QSO in 11 mt con gli amici di Ovada e dintorni, quella esplosione di manopole è la mitica linea Geloso.
73’ S de IZ1ORU Op. Patrizia